Camilla Moro

Una Tigre in Giardino - II ED.

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Prima di tutto il grido. Acuto ma anche pastoso, echeggiante. Sprigionato dal ventre di una conchiglia. Sfuggito all'abisso. C'è chi giura di averlo sentito, a metà della notte...


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30/10/1998
Corriere di Novara -
Rito di Iniziazione, come in un film

Si dice che il romanzo e la musica leggera siano in crisi perché basati su una serie di combinazioni (di situazioni nel primo caso, di note nel secondo) abbastanza limitate e ormai sfruttate almeno una volta da qualcuno: tanto che a ogni passaggio il dejà vu sarebbe in agguato per il lettore e l'ascoltatore.
Anche un libro interessante e ben scritto come Rito di iniziazione dell'aronese Camilla Moro (molti gradini al di sopra, per intenderci, delle prove del popolo dei volenterosi emuli di Balzac) pare confermare questa regola, che si spererebbe trovare ogni tanto sbagliata.
Prendiamo ad esempio il secondo capitolo, incentrato su questo episodio: nel cuore di una grande città la protagonista, una bella e giovane signora dai capelli rossi, incontra uno sconosciuto nell'appartamento vuoto che questi le deve vendere. Ben presto fra i due scocca qualcosa, lui prende bruscamente l'iniziativa e senza troppi convenevoli la coppia si abbandona ai propri sensi.
Come non pensare subito (anche se non si tratta propriamente di un romanzo a Ultimo tango a Parigi? L'esempio non è tratto a caso.
Dal mondo del cinema: in Rito di Iniziazione il ritmo serrato, i bruschi cambi di scena, il predominio del dialogo hanno senza dubbio qualcosa di cinematografico, a scapito, forse, va detto, dell'ambientazione e della 'scenografia' del romanzo.
La formula cui Rito di Iniziazione si attiene è in effetti molto scabra: principali e praticamente unici personaggi sono una coppia di amanti (appunto la signora dai capelli rossi e lo sconosciuto dell'appartamento, fra i quali si instaura una relazione) studiati e fotografati dall'autrice nell'evolversi del loro rapporto, dal quale, attraverso una rarefatta schermaglia verbale, emerge a poco a poco un trauma infantile rimosso dalla protagonista, che ritrova e può così affrontare la radice dei suoi problemi nei confronti del sesso opposto.
Un tipico romanzo ( breve) psicologico, insomma, ben giocato dall'autrice, che sa padroneggiare fino in fondo i pochi elementi in cui si è imposta di chiudere il proprio orizzonte narrativo.
Da sconsigliare a chi ama le belle storie con tante avventure e un lieto fine.



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